
A un anno dal lancio della business unit rivolta ai clienti all’ingrosso, Roberto Bussolotti, Wholesale Director del Gruppo WindTre, racconta le sfide e le prospettive ma anche le opportunità che scardinano un modello “tutti contro tutti”.
La crescita del Paese passa dalla capacità di connettere persone, imprese e territori, un compito che chiama in causa operatori di telecomunicazioni, multiutility e realtà cross-industry. La possibilità per numerosi attori di accedere in forma paritaria e non discriminatoria a reti performanti sviluppate da operatori puri che si dedicano esclusivamente a questo compito ha di fatto cambiato lo scenario grazie al modello wholesale only, trainato anche dal contesto normativo a livello continentale.
Nel 2018, ai fini dell’aggiornamento della normativa Ue in materia di telecomunicazioni, veniva introdotto il nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, che puntava a stimolare gli investimenti in reti ad altissima capacità in tutta l’UE, anche nelle aree remote e rurali.
Rientrava, ai fini di quest’obiettivo, anche una regolamentazione favorevole allo sviluppo del wholesale only, attraverso “un trattamento normativo più snello, giustificato – come specificava la stessa Commissione – dal potenziale dei modelli “wholesale-only” di rafforzare la concorrenza al dettaglio, a vantaggio dei consumatori. Questo regime normativo specifico per gli operatori “wholesale-only” supporta modelli di business che, in particolare nelle aree meno densamente popolate, garantiscono la concorrenza basata sui servizi qualora le opportunità commerciali per le reti parallele siano deboli”.
I pure access seekers, invece, quindi gli operatori non ancora in grado di implementare reti proprie o di partecipare a coinvestimenti, avrebbero potuto continuare a fornire servizi competitivi, sfruttando gradualmente le capacità delle nuove reti, raggiungendo “un maggior numero di utenti finali, precedentemente inaccessibili a causa di colli di bottiglia tecnici o economici”.
La vendita di connettività e servizi ad operatori e multiutility che a loro volta vendono ad altri clienti (siano essi consumer/business) stimola numerose dinamiche positive, soprattutto sul fronte della competitività, derivante per questi soggetti dalla possibilità di concentrarsi sulla crescita del valore perché gli impegni e i costi nel potenziamento e nella manutenzione, nell’innovazione costante dell’infrastruttura sono deputati ad altri.
Inoltre, in un mondo dove il business dei servizi retail è sempre più aggressivo, l’impegno sul fronte infrastrutturale porta i grandi operatori ad attuare ragionamenti diversi, di più ampio respiro, fino a siglare joint venture che sarebbero impensabili nell’ambito della competizione della vendita al dettaglio.







